Uno dei temi ricorrenti di questo nuovo scenario pandemico che stiamo vivendo è l’inflazione, ovvero l’aumento dei prezzi. Si è detto tanto sulle possibili cause: per alcuni i prezzi salgono perché le restrizioni sanitarie rallentano il commercio globale, per altri è la Cina la prima responsabile in quanto starebbe facendo il pieno di scorte per prepararsi a tempi ancora più difficili di quelli attuali, per altri ancora è solo speculazione che si nasconde dietro l’emergenza del Covid-19.
Fatto sta che i prezzi stanno aumentando sotto gli occhi di tutti. Ma se lo scorso novembre il rialzo dei prezzi sui beni da consumo ha fatto registrare il rialzo più sostenuto degli ultimi 20 anni arrivando ad una crescita del 7,37%, è sul settore della costruzione che la pressione dei prezzi si fa sentire ancora più forte. E’ ormai da Agosto 2021 che il rialzo dei prezzi del nostro settore mette a segno aumenti medi di circa il 15%, quasi il doppio di quello sui beni da consumo. Ad incidere maggiormente, è l’inflazione sui materiali da costruzione che in media salgono del 17%, con punte anche del 45% per quanto riguarda i prodotti metallici.
E’ un quadro molto complicato in cui siamo tutti coinvolti: dagli operatori della costruzione ai clienti.
La nostra speranza è che questa difficoltà ci spinga definitivamente verso una transizione green che, attraverso l’uso di materiali sostenibili per il pianeta, renda economicamente accessibile a tutti la possibilità di costruire o ristrutturare.
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